lunedì 27 giugno 2022

Disturbo di Personalità Borderline

 Il Disturbo Borderline di Personalità Il Disturbo Borderline è un disturbo della personalità caratterizzato da instabilità delle relazioni interpersonali, dell’immagine di sé e dell’umore e da una marcata impulsività. I dati della letteratura riportano un'incidenza del disturbo all'interno della popolazione pari al 2%. Il Disturbo Borderline di Personalità è stato ed è tuttora oggetto di confronto e di discussione nella nosografia psichiatrica e nella psicoterapia contemporanea (Paris, 1993), probabilmente a causa dell'eterogeneità di forme di sofferenza attraverso cui il disturbo può presentarsi agli occhi del clinico e dei conseguenti problemi diagnostici, eziopatogenetici nonché di cura che questo disturbo comporta. 


Il DSM  classifica il disturbo borderline tra i disturbi della personalità all'interno del gruppo definito come "drammatico - imprevedibile" e lo descrive come una modalità pervasiva di instabilità delle relazioni interpersonali, dell'immagine di sé e dell'umore ed una marcata impulsività, comparse nella prima età adulta e presenti in vari contesti, come indicato da cinque (o più) dei seguenti elementi: 

1. sforzi disperati di evitare un reale o immaginario abbandono 

2. un quadro di relazioni interpersonali instabili e intense, caratterizzate dall'alternanza tra gli estremi di iperidealizzazione e svalutazione. 
3. alterazione dell'identità: immagine di sé e percezione di sé marcatamente e persistentemente instabili.
4. impulsività in almeno due aree che sono potenzialmente dannose per il soggetto come ad esempio spendere eccessivamente, promiscuità sessuale, abuso di sostanze, guida spericolata, abbuffate, ecc. 
5. ricorrenti minacce, gesti, comportamenti suicidari, o comportamento auto mutilante 
6. instabilità affettiva dovuta ad una marcata reattività dell'umore (per es., episodica intensa disforia, irritabilità o ansia, che di solito durano poche ore, e soltanto raramente più di pochi giorni). 
7. sentimenti cronici di vuoto.
8. rabbia immotivata e intensa o difficoltà a controllare la rabbia (per es., frequenti accessi di ira o rabbia costante, ricorrenti scontri fisici). 
9. ideazione paranoide, o gravi sintomi dissociativi transitori, legati allo stress

Le persone con disturbo borderline mostrano un'accentuata instabilità emotiva, che si manifesta con marcati e repentini cambiamenti dell’umore, soprattutto in risposta ad eventi relazionali spiacevoli, come, ad esempio, un rifiuto, una critica o una semplice disattenzione da parte degli altri. Per controllare quest'instabilità emotiva, utilizzano l'azione impulsiva (ad esempio abusano di sostanze, si abbuffano di cibo, etc.). Talvolta arrivano a procurarsi atti auto lesivi (es. tagli sul corpo con delle lamette o delle bruciature con dei mozziconi di sigaretta, ingerire dosi eccessive di psicofarmaci) o tentativi di suicidio. Le relazioni che questi soggetti instaurano sono spesso intense e coinvolgenti, ma instabili e caotiche. L'altro può passare in breve tempo dall'essere idealizzato all'essere svalutato. Tutti questi aspetti generano in loro confusione e hanno importanti conseguenze sulla stima di sé, facendoli percepire, contemporaneamente, sbagliati e fragili. Le persone con disturbo Borderline sperimentano spesso un'intensa paura dell'abbandono: anche nel caso di separazioni brevi reagiscono con disperazione e rabbia compiendo azioni e sforzi disperati per evitare l'evento temuto.

Il Trattamento basato sulla Mentalizzazione 

Il Trattamento basato sulla Mentalizzazione (MBT) è una tecnica elaborata da Bateman e Fonagy a partire dal 2004, che deriva dal concetto secondo il quale i pazienti borderline necessitano di imparare a “mentalizzare”, ossia a stare fuori dai propri stati d’animo, osservando accuratamente le emozioni proprie ed altrui. La teoria alla base dell’MBT suggerisce che questa capacità si sviluppi mediante un processo di esperienze infantili nelle quali le persone si sentono considerate nei pensieri degli altri (specialmente dei genitori) all’interno di una relazione di attaccamento sicuro con figure significative in grado di tenere “a mente” e considerare l’altro. Nei pazienti con disturbo di personalità borderline questa capacità sarebbe compromessa a causa di un atteggiamento scarsamente mentalizzante e “riflessivo” da parte delle figure di riferimento, i quali non risponderebbero adeguatamente alle esperienze emotive del soggetto, causando così un trauma evolutivo. L’MBT parte da una base teorica psicanalitica ma utilizza anche metodi cognitivi. Le caratteristiche principali che contraddistinguono il Trattamento basato sulla Mentalizzazione sono le seguenti: 
 è utilizzato con pazienti con diagnosi di DBP 
 è effettuato presso il DH psichiatrico, come approccio all’interno del trattamento psicoterapeutico 
 ha come scopo generale di aiutare il paziente a consolidare il senso del Sé in modo da poter stabilire relazioni più sicure grazie all’atteggiamento mentale che il terapeuta deve assumere in ogni situazione clinica. 
E' un trattamento altamente strutturato, ma flessibile, per questo rispondere in maniera funzionale ai bisogni dei pazienti borderline il cui stile di vita è assai instabile, aspetto che si riflette sulle modalità di accesso ai servizi psichiatrici.  

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